Inizio della Visita del Cardinale Sandri in Ucraina

Proprio mentre il calendario latino celebrava la festa di san Benedetto abate e compatrono d’Europa, con l’arrivo all’aeroporto di Kyiv nel primo pomeriggio di martedì 11 luglio ha avuto inizio la visita del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali in Ucraina.

Accolto dal Nunzio Apostolico S.E. Mons. Claudio Guggerotti e dall’Arcivescovo Maggiore S.B. Sviatoslav Shevchuk, insieme al personale della Rappresentanza Pontificia con Mons. Joseph Grech e ad alcuni sacerdoti greco-cattolici, il Porporato ha fatto una breve sosta in Nunziatura per poi dirigersi a Maidan, dove come da programma ha sostato in preghiera silenziosa presso la grande croce circondata dai ritratti delle vittime degli scontri all’inizio del 2014, deponendo anche un omaggio floreale e un cero. L’Arcivescovo Maggiore ha ricordato quei tristi eventi come una pagina della storia recentissima del Paese, e l’offerta della vita da parte di tanti giovani come l’auspicio di un nuovo inizio: nel dialogo con il Cardinale e col Nunzio è stato ricordata la frase del vangelo “nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”, e si è fatto cenno a quanto il Santo Padre aveva offerto poche ore prima alla riflessione della Chiesa Universale attraverso la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio Maiorem ac dilectionem Sull’offerta della vita .

Di seguito la delegazione si è spostata al Memoriale dell’ Holomodor , la Grande carestia forzata che per decisione di Stalin condusse alla morte per inedia circa sette milioni di persone tra il 1929 e il 1933 nell’Ucraina di allora, attraverso la requisizione forzata di generi alimentari alla popolazione che viveva per lo più in villaggi a sussistenza agricola. In superficie, la statua in un bronzo che riproduce una bambina stremata dal digiuno forzato, dinanzi alla quale sono stati deposti dei ceri e un cesto di grano. Scendendo nella parte sotterranea, dove l’allestimento museale riproduce alcune immagini della vita dei villaggi e delle famiglie prima della “carestia”, ci si è recati al centro della struttura, dove una croce è sospesa sopra un grande contenitore in cui sono stati raccolti sette milioni di chicchi di grano, a rappresentare la vita di coloro che morirono di stenti per la cattiveria del dittatore, che oltretutto si arricchì vendendo il grano dell’Ucraina del tempo sul mercato estero. Dopo una preghiera recitata insieme, la guida ha fatto visionare i registri con i nominativi dei defunti, ricordando come il monumento sia meta di pellegrinaggi da parte di tanti ucraini, che ricordano così i loro cari, ed è stato sottolineato che fino al 2003, con la dichiarazione congiunta dell’ONU, su questo crimine contro l’umanità era calato il silenzio internazionale. E’ stato pure ricordato l’intenso messaggio di San Giovanni Paolo II rivolto nello steso anno per il 70° anniversario dell’Holomodor, e l’esigenza di versare il balsamo di consolazione sulle ferite interiori che allora furono aperte nel cuore del popolo e del mondo intero.

 

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