Omelia del Nunzio Apostolico, S.E. Mons. Visvaldas Kulbokas, durante la Santa Messa in occasione della solennità della Madonna del Carmelo
Berdychiv, Santuario di Berdychiv, 16 luglio 2023
Eccellentissimi Fratelli Vescovi,
Cari Sacerdoti, Religiose e Religiosi
Fratelli e Sorelle
Quest’anno ci siamo riuniti qui a Berdychiv per celebrare la Madonna dello Scapolare insieme con S.E. Mons. Amèrico Aguiar, pochi giorni da eletto da Papa Francesco come cardinale. Come sappiamo, proprio il nostro Ospite, cardinale eletto, è Presidente della Fondazione che sta preparando la Giornata Mondiale dei Giovani 2023 che si svolgerà a Lisbona. Ieri l’Ospite ha incontrato i giovani greco-cattolici a Zarvanytsia, e oggi incontrerà i giovani romano-cattolici qui a Berdychiv.
La presenza del nostro Ospite ci incoraggia a pregare oggi non soltanto per noi qui riuniti, non soltanto per la pace in Ucraina, ma anche per i giovani che si incontreranno a Lisbona e a Fatima fra due settimane. Inoltre, io prendo spunto per questa Omelia dall’inno che verrà cantato a Lisbona: il suo titolo è «C’è fretta nell’aria!».
Perché c’è fretta nell’aria? – Perché Maria accoglie attentamente il messaggio dell’Angelo e va a visitare sua cugina Elisabetta. Il Vangelo di Luca dice: “Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa” (Lc 1,39). Cioè, la nostra Maria non soltanto ascolta la Parola di Dio, non soltanto è attenta alla volontà di Dio, ma è anche molto attiva! Lei è Collaboratrice di Dio, e collabora con energia, in fretta!
Da qui noi possiamo trarre la prima conclusione per la nostra celebrazione di oggi: noi rivolgiamo la nostra preghiera a Maria, chiediamo la sua intercessione, ma in realtà Maria stessa ha molta più fretta di noi ad aiutarci! Non c’è alcun bisogno di convincerla di aiutarci, perché Lei vuole correre!
Ma se Maria corre verso di noi, come dobbiamo reagire noi?
109 anni fa a Fatima, cioè nel 1916, un anno prima delle apparizioni della Vergine Maria ai pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco, ad essi è apparso in tre occasioni un Angelo, l’Angelo della Pace, ed ha chiesto di pregare ed offrire i loro sacrifici per la conversione dei peccatori e della pace. In quell’epoca c’era la guerra in Portogallo, e l’Angelo si rivolge ai pastorelli perché preghino per la pace!
Non siamo anche noi, qui riuniti, poveri e piccoli come i pastorelli di Fatima? Probabilmente addirittura ci consideriamo più grandi e più intelligenti rispetto ai pastorelli. Ma il messaggio principale dell’Angelo è stato proprio questo: “Anche quando siete piccoli e ininfluenti, la vostra preghiera è capace di portare la pace”.
Nell’anno successivo 1917, la Vergine Maria è stata ancora più esplicita. Lei ha insistito sulla necessità della preghiera del Rosario e della penitenza, per la conversione dei peccatori, per la conversione della Russia e per la pace. In un’occasione, la Madonna è apparsa con lo Scapolare carmelitano, come qui nel santuario di Berdychiv, praticamente sottolineando insieme l’importanza del Rosario e dello Scapolare come segno di penitenza e della nostra consacrazione alla Vergine Maria.
Entrambe le cose, la preghiera del Rosario e l’uso dello Scapolare, sembrano piccole, quasi simboliche. Ma sono sufficienti per Maria. È come se dicessimo a Maria, attraverso queste azioni, che noi desideriamo “accogliere”, “accettare” la sua preghiera per noi. Cioè, Maria intercede per noi, ma ha bisogno che noi diciamo “Sì” a questa sua preghiera. Questa nostra risposta permette a Maria di concludere: “Così il mio cuore immacolato trionferà”. Quindi, Maria VUOLE trionfare nei cuori dei peccatori, Maria VUOLE portarci da Gesù il dono della pace, ma ha bisogno del nostro “Sì” per trionfare.
Questo ci dà molto sollievo, perché l’efficacia della nostra preghiera dipende non dalla nostra santità, non dalla nostra capacità di pregare, ma dalla Vergine Maria. In varie apparizioni, la Vergine Maria ripete: “Oh, se voi sapeste, quanto vale la vostra preghiera agli occhi di Dio”. Cioè, noi spesso abbiamo la tentazione di pensare che la nostra preghiera vale pochissimo, ma la Madonna ci spiega che è tutto il contrario.
È questa la CONCLUSIONE PRINCIPALE che la celebrazione di oggi imprime nei nostri cuori: la nostra preghiera ha un potere immenso, infinito, ed è in grado di portarci la pace, e in grado di farci convertire dai peccati, e per questa efficacia ha bisogno di due semplici cose: fiducia e umiltà.
Nella tua presenza, o Santissima Madre di Dio, noi desideriamo essere UMILI. Non vogliamo pretendere nulla dagli altri, e neanche da Dio, ma vogliamo soprattutto essere umili di fronte a Te, Dio Padre. Perché siamo peccatori, ingrati, incoscienti, pigri e infedeli.
Ma vogliamo essere molto FIDUCIOSI. Perché Tu, Madre nostra, sei nostro rifugio, sei nostra preghiera, sei nostra Madre. Proprio a Te vogliamo affidare tutte le nostre preoccupazioni, le nostre malattie fisiche e psichiche e spirituali, a te vogliamo affidare l’Ucraina e tutto il mondo, e vogliamo vivere con serenità totale nel tuo abbraccio.
Amen.