Omelia del Nunzio Apostolico, S.E. Mons. Visvaldas Kulbokas, durante la Santa Messa con le intenzioni della fine della guerra

Berdychiv, Santuario di Berdychiv, 24 febbraio 2023

Eccellentissimi Vescovi, 

Cari Sacerdoti, Fratelli e Sorelle 

Nelle preghiere cristiane rivolte alla Vergine Maria, spesso noi diciamo: Sotto la tua protezione ci rifugiamo, Santa Madre di Dio.

Anche questo Santuario dedicato al Santo Scapolare qui a Berdychiv è simbolo del nostro rifugio.

  1. Rifugio da che cosa?

Soprattutto, rifugio dal peccato. I nostri peccati sono frequenti e numerosi:

  • Superbia (per cui preghiamo: Signore, abbi pietà di noi);
  • Invidia e gelosia (Signore, abbi pietà di noi);
  • Lussuria (Signore, abbi pietà di noi);
  • Gola e avarizia (Signore, abbi pietà di noi);
  • Mancanza di fede, di speranza e di carità, il nostro cuore duro (Signore, abbi pietà di noi). 

Nel Rosario, nella Corona della Misericordia e nelle Litanie della Vergine Maria noi ripetiamo diverse volte: Madre di Dio, prega per noi, peccatori. 

Quindi, questo è il primo scopo della nostra preghiera odierna: rifugiarci sotto il mantello di intercessione della Vergine Maria, perché la nostra preghiera non sia più solo nostra, ma diventi preghiera della Madre di Dio. Diventi una preghiera potente e umile, semplice e santa allo stesso tempo.

Neanche la guerra, neanche le uccisioni o le false accuse sono capaci di rompere questo nostro legame con la Madre di Dio e, insieme a Lei, con Dio Creatore, colui che dà la vita. 

  • La vita è il secondo scopo della nostra preghiera odierna.

Quando ci comunichiamo al Corpo e Sangue di Gesù Cristo nostro Signore, noi riceviamo il Pane della Vita. È Dio stesso colui che ci dona questo Pane che ci dà la vita eterna. Egli è lo stesso Dio che ci ha dato la vita fisica, e ci offre anche la vita eterna. 

Quando nel doloroso anniversario dell’aggressione russa di ampie dimensioni noi affidiamo alla Madre di Dio la nostra preghiera per la vita, ricordiamo innanzitutto di essere noi stessi custodi degni della vita:

  • Custodi della nostra vita e della vita dei fratelli e delle sorelle;
  • Custodi anche della vita di coloro che non sono ancora nati. Signore, abbi pietà di noi per i milioni di aborti. Ed abbi pietà di noi perché non aiutiamo le famiglie, le madri e i padri ad accogliere la vita, cioè avere i figli e non aborti, avere coraggio e non paura. Signore, abbi pietà;
  • Signore, abbi pietà anche dell’aggressore russo che uccide. Perché quando uccide la vita di qualcuno, espone sé stesso al giudizio eterno, dove migliaia di fratelli e sorelle gli diranno: “perché mi hai ucciso?”;
  • Signore, abbi pietà di tutti noi.
  • Il terzo aspetto della nostra preghiera è la preghiera per la nostra fede. La nostra fede non è una fede astratta: noi non diciamo mai che crediamo in un Dio invisibile. No. Come dice chiaramente il Vangelo di oggi, gli Apostoli di Gesù mangiavano insieme al Figlio di Dio. E solo per un momento successivo hanno lasciato il digiuno: essi digiuneranno quando lo Sposo verrà tolto da loro. 

Sapere che il nostro Dio ha mangiato insieme ai nostri fratelli e sorelle, diventa fondamento di qualcosa di molto di più che una religione. Noi SAPPIAMO che viviamo insieme al Figlio di Dio. Quindi la nostra fede equivale a questo SAPERE che ogni cosa che noi facciamo, ha un significato e un risultato:

  • Il digiuno ha un suo affetto.
  • La preghiera ha un suo affetto.
  • La carità ha un suo affetto.

Vuol dire che la nostra preghiera è una vera ARMA, per così dire, anche per combattere la vera guerra contro il male. Dalla nostra preghiera dipende in gran parte se l’Ucraina sarà unita, se l’Ucraina sarà piena di fede, se l’Ucraina sarà capace di proteggere i suoi figli e figlie anche dall’aggressione.

Noi abbiamo spesso la tentazione di pensare che la nostra preghiera sarebbe più forte se Gesù fosse fisicamente presente in mezzo a noi. Se egli fosse presente, sicuramente noi piangeremmo di fronte a lui e diremmo: Signore, abbi pietà di noi e concedici la pace. 

Ma proprio la fede ci spiega che Gesù È PRESENTE in mezzo a noi. E quindi, noi non aspettiamo nessun altro momento, ma diciamo chiaramente a Gesù proprio adesso: Gesù, guarda a noi che ci stringiamo intorno alla Tua Madre e nostra Madre, guarda al nostro pianto e al nostro dolore, proteggici dal peccato e da ogni male, e proteggici da questa guerra.

Amen.

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