Saluto di S.E. Mons. Claudio Gugerotti, Nunzio Apostolico in Ucraina, al termine della Divina Liturgia nella Cattedrale di San Giorgio per l’apertura del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina

Lviv, 2 settembre 2018

 

Beatitudine, Eccellentissimi Metropoliti, Arcivescovi, Vescovi,

Carissimi sacerdoti, religiosi e religiose,

Voi tutti i cari fedeli che siete accorsi così numerosi a questa celebrazione,

sono felice di portarvi l’abbraccio fraterno di Papa Francesco. Questo è forse il momento più solenne, in cui si esprime la collegialità della Chiesa Orientale ed in particolare di questa Chiesa Greco-Cattolica Ucraina. A voi, Eccellentissimi Padri, tutto il popolo di Dio affida le intenzioni della propria vita spirituale e materiale. Vi sostiene perché sa quanto è importante l’evento che state per vivere. E si rivolge a voi, assicurando di essere convinto che soltanto attraverso il Signore Gesù vi è parola di vita eterna. In questo momento, non facile per questo Paese, che cosa resta nel cuore delle persone se non la fiducia che i loro padri nella fede non li abbandoneranno e li accompagneranno verso prati più verdi? È lavoro duro quello che vi aspetta, ma è lavoro sacro, è “liturgia, è possibilità sacramentale di far crescere la fede del popolo di Dio. E questa responsabilità è affidata a ciascuno di voi e a tutti voi insieme. Il vostro Sinodo, presieduto dal Padre e Capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, suppone sempre la presenza spirituale del Santo Padre. La presuppone perché il Papa è il capo del collegio episcopale. Ed egli non solo può essere presente, ma lo vuole di cuore.

Avete scelto un tema per il vostro Sinodo che è fondamentale per la fedela Parola di Dio e la catechesi. La Parola di Dio è, sussiste, è il Signore Gesù Cristo, il Logos. La catechesi è quello che rende accessibile la Parola di Dio a coloro che ne sono i destinatari. Non teniamo quel libro della Sacra Scrittura sigillato, come il libro che verrà consegnato all’Agnello, secondo l’Apocalisse. Apriamolo quel libro, facciamolo passare, perché la notizia, per essere buona, deve essere trasmessa. E la prima modalità per trasmettere la Parola è la vostra testimonianza di pastori. E poi tutto quello che stabilirete, deciderete, organizzerete perché questa Parola diventi parole e ogni persona possa essere arricchita della Parola di Gesù. Non è forse la vostra Liturgia bizantina così solenne nel momento in cui viene intronizzata la Parola di Dio al canto del trisagion, del tre volte Santo? Ecco, l’augurio che il Papa vi rivolge è che il vostro Sinodo sia un grande trisagion. Che al centro della vostra aula vi sia, non soltanto fisicamente, ma anche misticamente, il Verbo che è diventato carne, e che incontriamo nel libro che raccoglie l’esperienza e la Parola del Signore Gesù. Nelle vostre Liturgie solenni, la terza invocazione del trisagion è cantata in lingua greca. Questo è il segno dell’unione con le radici, che in questo momento ci sono anche qui rappresentate dalla persona dell’Esarca per la Grecia. Quello che vi chiedo è che durante questo grande trisagion, in cui i vostri occhi saranno sempre rivolti a Cristo Parola, ci sia posto per un ricordo per il Santo Padre Francesco in tempi anche per lui non facili: che in questa aula del Sinodo ci sia posto per ciascuno dei vostri figli e delle vostre figlie che non vi abbandoneranno, vi sosterranno, saranno sempre con voi. La Chiesa universale, che vi sente come figli particolarmente amati, guarda anch’essa a voi, guarda ai vostri lavori, alle vostre decisioni, si aspetta molto da voi. Questa grande comunione universale è anche una grande responsabilità per la quale siete stati ordinati Vescovi.

Il Signore vi benedica, lo Spirito vi illumini e la benedizione apostolica del Santo Padre vi accompagni in tutti i giorni dei vostri lavori.

Sia lodato Gesù Cristo!

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